La vertigine post traumatica

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Di cosa si tratta?

Nella normale attività ambulatoriale capita di frequente di visitare pazienti che riferiscono disturbi dell’equilibrio dopo un evento traumatico per esempio un colpo di frusta o di un trauma cranico.

Bisogna precisare che la vertigine post traumatica non è un’entità clinica: con questo termine ci si riferisce solamente all’eziologia di tutta una serie di disturbi eterogenei.

Sono pazienti che spesso sono stati valutati da Colleghi di varie branche specialistiche o che dagli stessi vengono inviati che continuano ad avere una sintomatologia vertiginoso posturale caratterizzata da una estrema variabilità: insicurezza nello stare fermi in piedi o durante la deambulazione, a volte associata a sensazione di testa vuota, vertigine nel passaggio dalla posizione distesa a quella in piedi o viceversa.

Poiché la postura è dovuta ad una corretta funzionalità di tutti i sensori, visivo propriocettivo e vestibolare, e di una loro normale integrazione compito del vestibologo è quello di valutare il corretto funzionamento del sistema vestibolare sia a livello periferico che centrale.

La diagnostica comprende quindi l’effettuazione di quella che viene chiama “bed side” ovvero la visita al letto del paziente che consiste esaminare i suoi occhi per la ricercare il nistagmo che è il segno patognomonico di una disfunzione del sistema vestibolare avvalendosi dell’impiego di telecamere IR facendo eseguire dei particolari movimenti della testa del paziente. Per far questo il paziente viene posizionato sul lettino e coricato sul suo fianco destro e sinistro mentre si osservano i suoi OO. L’esame può essere completato effettuando

A seguire viene fatta a tutti i pazienti una stabilometria strumentale computerizzata.

Prima dell’introduzione di questa metodi strumentale lo studio del sistema vestibolo spinale, che è quel sistema che permette di controllare la tonicità delle strutture muscolari anti gravitazionali,  veniva studiato effettuando vari test quali Romberg, Fukuda, etc.

Successivamente viene osservato il suo equilibrio da fermo e mentre effettua una marcia sul posto prima ad OA poi a OC rilevando le varie oscillazioni o sbandamenti.

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